DSA: Disturbi Specifici dell’Apprendimento

Siamo un centro accreditato riconosciuto dalla Regione Lazio per il rilascio di Certificazioni DSA.

Cosa sono i DSA

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono dei disturbi del Neurosviluppo che si manifestano attraverso dei deficit nella capacità di leggere, scrivere e/o fare calcoli. Nello specifico possiamo identificarne tre: Dislessia, Disortografia o Disgrafia e Discalculia.

  • Per Dislessia intendiamo una condizione per cui il bambino non riesce a leggere in modo fluente o corretto, oppure ha difficoltà nel comprendere quanto legge.
  • Per Disortografia intendiamo la difficoltà nello scrivere correttamente le parole da un punto di vista ortografico, quindi non commettendo errori grammaticali. Mentre la disortografia riguarda la correttezza grammaticale, la Disgrafia riguarda invece una difficoltà nell’eseguire correttamente i movimenti per scrivere le lettere o una difficoltà nell’organizzare la scrittura da un punto di vista visivo o spaziale.
  • Per Discalculia infine intendiamo difficoltà nell’esecuzione di calcoli sia a mente che scritti, difficoltà nel senso del numero, nel ricordare procedure e informazioni logico-matematiche.
Da cosa dipendono?

I DSA hanno delle caratteristiche fondamentali: sono alterazioni del Neurosviluppo e sono “evolutivi”. Questa classe di disturbi infatti dipende da uno sviluppo atipico di alcuni circuiti cerebrali (neurodiversità) per cui non vanno considerati come una patologia, ma bensì come il risultato delle caratteristiche individuali che variano da persona a persona.

Il carattere evolutivo è manifestato invece dalla mancata evoluzione dell’abilità deficitaria, contrariamente a quanto ci si aspetta nello sviluppo tipico. Ad esempio, un bambino dislessico manifesterà delle difficoltà nell’apprendere l’abilità della lettura e, al contrario dei suoi compagni, non riuscirà ad automatizzare tale processo. In questo senso possiamo parlare di disturbi “specifici” di apprendimento: poiché si riferiscono in modo isolato alla mancata automatizzazione di specifici processi di apprendimento (appunto: lettura, scrittura e calcolo).

Questo concetto è fondamentale e ci permette di capire come i bambini con DSA siano bambini intelligenti, ma che apprendono ad un ritmo e con modalità diverse a causa delle loro specifiche caratteristiche neurologiche.

I DSA vengono identificati solitamente durante la scuola primaria, quando appunto viene chiesto al bambino di imparare le abilità scolastiche deficitarie. Nello specifico, per porre diagnosi di Dislessia e Disortografia si deve attendere sino alla fine del secondo anno di scuola primaria, mentre bisogna attendere la fine del terzo anno per la diagnosi di discalculia.

Ciò nonostante, è possibile identificare precocemente i bambini a rischio per questi disturbi, attraverso dei questionari e delle valutazioni neuropsicologiche e facendo attenzione agli indicatori precoci e ai fattori di rischio.

Ad esempio, la ricerca ci dice che esiste una forte correlazione tra i disturbi di linguaggio e i DSA, per cui i bambini che hanno avuto difficoltà nell’articolare le parole, nel parlare fluentemente o nel manipolare i suoni delle parole, hanno maggiori probabilità di sviluppare un disturbo dell’apprendimento.

Da quale età si può fare la diagnosi

I DSA vengono identificati solitamente durante la scuola primaria, quando appunto viene chiesto al bambino di imparare le abilità scolastiche deficitarie. Nello specifico, per porre diagnosi di Dislessia e Disortografia si deve attendere sino alla fine del secondo anno di scuola primaria, mentre bisogna attendere la fine del terzo anno per la diagnosi di discalculia.

Ciò nonostante, è possibile identificare precocemente i bambini a rischio per questi disturbi, attraverso dei questionari e delle valutazioni neuropsicologiche e facendo attenzione agli indicatori precoci e ai fattori di rischio.

Ad esempio, la ricerca ci dice che esiste una forte correlazione tra i disturbi di linguaggio e i DSA, per cui i bambini che hanno avuto difficoltà nell’articolare le parole, nel parlare fluentemente o nel manipolare i suoni delle parole, hanno maggiori probabilità di sviluppare un disturbo dell’apprendimento.

Quali sono gli indicatori di rischio DSA?

Ecco alcuni dei più frequenti campanelli di allarme che, alla fine della prima elementare, possono permetterci di indirizzare gli alunni verso una corretta identificazione del disturbo.

  • Dislessia: è probabile che vi sia una lentezza nel decifrare le singole lettere, difficoltà nel riconoscere i grafemi o incertezza nell’identificazione delle sillabe;
  • Disortografia: potremmo riscontrare l’omissione o l’inversione di alcune lettere nello scrivere le parole oppure scarsa autonomia nella scrittura.
  • Disgrafia si manifesta solitamente attraverso difficoltà motorie nell’impugnare la penna, nell’eseguire il tratto grafico in modo fluido, nell’organizzare ordinatamente lo spazio sul foglio oppure in difficoltà di seguire il corretto ordine delle procedure scolastiche.
  • Discalculia è frequente incontrare difficoltà nel comprendere i concetti di grandezza, errori nel conteggio da 0 a 20, difficoltà nel calcolo a mente entro la decina oppure scambio di numeri.

È frequente che le insegnanti riescano a identificare precocemente questi indicatori di rischio, segnalando poi alla famiglia la necessità di un approfondimento. Ciononostante, non è sempre possibile identificare con chiarezza tali caratteristiche, per cui è sempre necessaria un’attenzione consapevole di tali aspetti.

Il potenziamento degli apprendimenti

È possibile intervenire sul piano neuropsicologico sulle difficoltà di apprendimento con degli specifici percorsi cosiddetti di “potenziamento”, ossia dei cicli abilitativi/riabilitativi che vadano a stimolare le abilità di letto-scrittura e di calcolo attraverso una stimolazione dei processi sottoprocessi coinvolti.

I cicli riabilitativi si compongono solitamente di incontri settimanali per la durata di 3-6 mesi al termine del quale ci si aspetta un miglioramento mirato delle abilità deficitarie. Un percorso di questo tipo è raccomandato dalla letteratura scientifica ogni qual volta si registra, attraverso una valutazione testologica, una prestazione deficitaria o al di sotto della media nelle abilità di lettura, scrittura o calcolo e si è dimostrato efficace fino alla fine della scuola primaria.

Il Tutor DSA

Abbiamo visto come gli alunni con DSA siano alunni con delle caratteristiche di apprendimento atipiche rispetto agli alunni con sviluppo neurotipico. Per questo motivo hanno la necessità di studiare in un modo altamente personalizzato e individualizzato, utilizzando degli strumenti specifici che vadano a compensare le difficoltà di apprendimento. Ad esempio, un bambino che ha problemi di lettura si sforza di più nello studio di un testo e, per questo, viene penalizzato; utilizzare la sintesi vocale al posto di leggere il testo fa sì che il bambino possa compensare questa difficoltà e studiare con la stessa difficoltà degli alunni che non hanno difficoltà di lettura.

Il tutor DSA è una figura specializzata, solitamente uno psicologo, che è in grado di programmare un metodo di studio alunno-specifico in base al suo profilo neuropsicologico, suggerendo delle modalità e degli strumenti che permettano allo studente di studiare in modo più rapido ed efficace. Obiettivo a lungo termine del tutor è infatti, più che fare i compiti con il ragazzo, l’insegnare un metodo di studio che renda autonomi e competenti.

DSA a Scuola

Così come è necessaria una personalizzazione del metodo di studio, è bene costruire un ambiente scolastico che possa tenere conto delle caratteristiche di un alunno con DSA.

Per fare questo è bene conoscere la legge 170/10, una legge che tutela il diritto di questi ragazzi all’avere una didattica che sia personalizzata e che compensi le caratteristiche di questo disturbo.

Tale legge garantisce un Piano Didattico Personalizzato (PDP) che contiene tutti gli strumenti dispensativi e compensativi utili per il singolo alunno. Le misure dispensative garantiscono che l’alunno non venga sollecitato sugli aspetti deficitari del suo disturbo e lo solleva da alcune prestazioni non necessarie ai fini dell’apprendimento (ad esempio, l’alunno dislessico viene dispensato dal leggere ad alta voce in classe); le misure compensative sono invece tutti gli strumenti utili per, appunto, compensare le difficoltà specifiche di apprendimento (ad esempio la possibilità di utilizzare la calcolatrice per un discalculico).

Il tutor costruisce insieme alle insegnanti e sulla base di una valutazione neuropsicologica, il PDP più adatto all’alunno, lavorando in sinergia con le insegnanti.

Risvolti emotivo-motivazionali

Non è infrequente assistere a segnalazioni o diagnosi tardive di DSA. Soprattutto nei quadri in cui le difficoltà sono più sfumate è facile che il bambino non venga opportunamente segnalato o attenzionato e che si perda tempo prezioso per l’intervento. Il rischio maggiore in queste condizioni sono i risvolti psicopatologici.

Questi bambini, infatti, attraversano la scuola primaria rendendosi conto delle proprie difficoltà e, non essendo stati identificati precocemente, spesso si convincono di non riuscire ad essere bravi come i loro coetanei per via della loro “incapacità”.

Non è infrequente assistere a ragazzi che strutturano un’autostima fragile e si etichettano come “stupidi” e “carenti”, sperimentando una notevole sofferenza emotiva.

L’immagine di sé si costruisce attorno ai temi dell’inadeguatezza e sentimenti di inferiorità, innescando diverse reazioni:

  • ci sono alunni che si inibiscono e disinvestono dallo studio
  • ed altri che reagiscono agendo le loro emozioni tramite condotte scostanti e conflittuali.

In entrambi i casi è fondamentale intervenire tempestivamente per favorire l’elaborazione della diagnosi e avviare la presa in carico.

Cosa fare se identifico una difficoltà di lettura, scrittura o calcolo?

Nel caso in cui si identifichino le difficoltà evidenziate in questo articolo è bene richiedere una consulenza ad un professionista che si occupa di disturbi dell’apprendimento, ossia logopedista, psicologo o neuropsichiatra infantile.

Rivolgersi ad un centro accreditato come il nostro, che convoglia tutte figure professionali con una formazione specifica riconosciuta, garantisce inoltre un corretto inquadramento diagnostico e, conseguenzialmente, la corretta presa in carico del bambino e della famiglia.

Un approfondimento clinico attraverso una valutazione diagnostica permette di identificare il rischio di DSA o la sua effettiva presenza, innescando la presa in carico del paziente ed evitando risvolti psicopatologici.

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