Disturbi d’Ansia: impariamo a conoscerli

Disturbi d’Ansia: impariamo a conoscerli

Come abbiamo già visto nel recente articolo, quando una condizione ansiosa diventa patologica e incontrollabile allora possiamo parlare di disturbi d’ansia. Stando alle indicazioni fornite nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, i disturbi d’ansia differiscono dalla normale paura o ansia evolutive perché sono eccessivi o persistenti (durano tipicamente 6 mesi o più) rispetto allo stadio di sviluppo.

I principali disturbi d’ansia categorizzati dal DSM-5 sono:

  • Disturbo d’ansia generalizzata: un disturbo caratterizzato da continue preoccupazioni che alimentano uno stato ansioso cronico non particolarmente legato a specifiche situazioni fobiche. Il soggetto sente uno stato di preoccupazione e d’apprensione per vari aspetti della vita quotidiana, per questo mantiene una situazione di continua allerta.
  • Disturbo acuto da stress: si presenta come la conseguenza patologica di un evento traumatico (per es. un lutto, uno stupro, un disastro naturale, un grave incidente…), sperimentandolo direttamente (per es., come una ferita grave o la minaccia di morte) o indirettamente (per es., testimoniando eventi che accadono agli altri, l’apprendimento di eventi che si sono verificati vicino a membri della famiglia o amici). I soggetti possiedono ricordi ricorrenti del trauma, evitano gli stimoli che glielo ricordano e hanno un aumento dell’eccitazione.
  • Disturbo da stress post traumatico: insorge in seguito ad un evento traumatico grave, interpretato dal soggetto in modo catastrofico.
  • Disturbo ossessivo-compulsivo: è caratterizzato dal continuo sforzo che il soggetto compie per scacciare via e neutralizzare idee e contenuti mentali dai quali si sente assediato. Colpisce il 2-3% delle persone nell’arco di una vita, indipendentemente dal sesso.
  • Disturbo d’ansia sociale (o fobia sociale): è caratterizzato dalla paura di esporsi o trovarsi in situazioni sociali e di ricevere giudizi negativi dagli altri. Il soggetto teme di apparire imbarazzato, di essere considerato ansioso, valutando negativamente l’esito delle proprie prestazioni. Le manifestazioni più diffuse sono: paura di parlare in pubblico, sostare tra le persone, mangiare in pubblico, arrossire davanti agli altri e scrivere sotto lo sguardo altrui.
  • Fobia specifica: consiste in una paura intensa verso uno stimolo (un oggetto, situazione, animale…) che di solito non suscita tale risposta o reazione nella popolazione normale di riferimento del soggetto.
  • Disturbo d’ansia dovuto a condizione medica generale: meno frequente, corrisponde ad un’ansia clinicamente significativa, dovuta agli effetti fisiologici diretti di una condizione medica generale.
  • Disturbo d’ansia indotto da sostanze: prevede un’evidente sintomatologia ansiosa dovuta agli effetti fisiologici diretti di una sostanza.

A questa lista si possono aggiungere altri disturbi meno diffusi, caratterizzati totalmente o parzialmente da elementi e meccanismi ansiosi.

Sintomatologia e reazioni somatiche legate all’ansia

La risposta dell’individuo ad uno stato ansioso e alla sua minaccia può essere distinta in tre diversi tipi di reazione:

  1. La MOBILITAZIONE prepara l’individuo alla difesa attiva.
  2. L’INIBIZIONE (un’espressione della reazione di blocco) è preposta alla riduzione del ‘comportamento rischioso’, affinché si possa prendere tempo al fine di elaborare una strategia adeguata.
  3. La SMOBILITAZIONE denota, invece, la disattivazione dell’apparato motorio e riflette il senso di impotenza di fronte ad un pericolo sovrastante. Il disturbo ansioso può creare disagio e interferire talmente tanto con la vita di un individuo da causare addirittura la depressione o anche disturbi del sonno.

Alcuni sintomi sensoriali-percettivi dell’ansia sono:

  • mente confusa, stordita;
  • oggetti che sembrano offuscati o distanti;
  • senso di irrealtà/ambiente irreale;
  • ipervigilanza.

Ancora, potremmo avere difficoltà di pensiero, come quando non si ricordano cose importanti e si vive uno stato di confusione, incapacità a controllare il pensiero, difficoltà di concentrazione, distraibilità, blocco, perdita di obiettività.

I sintomi concettuali, invece, riguardano: la paura di perdere il controllo, la paura di ferite fisiche/morte, fantasticare immagini visive minacciose, avere ideazioni spaventose, avere paura di ricevere valutazioni negative dagli altri.

Infine, per quanto riguarda i sintomi comportamentali, abbiamo: inibizione, immobilità del tono muscolare, fuga, evitamento, linguaggio difficoltoso, coordinazione difettosa, agitazione, collasso, iperventilazione.

Tra i vari sintomi propri di un disturbo d’ansia che riguardano il sistema fisiologico possiamo osservare quelli propri del sistema cardiovascolare, come palpitazioni, aumento del ritmo cardiaco, aumento della pressione sanguigna, debolezza, svenimento, o del sistema respiratorio, come respirazione rapida, insufficienza respiratoria, pressione del torace, nodo alla gola, sensazione di soffocamento.

Vi sono, inoltre, altri sintomi al contempo frequenti, come: insonnia, rigidità, agitazione, vacillare, gambe traballanti, dolori addominali, perdita di appetito, nausea, bruciore di stomaco, repulsione per il cibo, e tanti altri sintomi legati alla pelle, come nel caso in cui può emergere un rossore al volto, volto pallido, sudorazione localizzata e generalizzata, prurito. Queste reazioni sono involontarie e contribuiscono alla sensazione di perdita di controllo.

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Alessia Olivieri
Psicologa in formazione

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Foto di Pete Linfort da Pixabay
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