
18 Dic Riflessioni sulle cause della disattenzione in età evolutiva
Sempre più frequentemente la nostra equipe si trova a dover rispondere a richieste che riguardano
bambini che manifestano vari sintomi di disattenzione. Oggi cercheremo di approfondirne le cause
principali e condivideremo con voi alcune nostre riflessioni.
Per prima cosa definiamo cosa significa stare attenti. In neuropsicologia distinguiamo tre tipologie
di attenzione:
1. Attenzione selettiva cioè la capacità di rimanere concentrati su un solo stimolo;
2. Attenzione sostenuta cioè la capacità di mantenere l’attenzione costante per un periodo
di tempo prolungato;
3. Attenzione divisa cioè il saper attenzionare due stimoli contemporaneamente.
Saper stare attenti significa padroneggiare queste tre abilità in modo tale da poter portare a termine l’attività che intendiamo fare.
Ovviamente per ogni fase dello sviluppo esiste uno specifico livello di attenzione che possiamo
aspettarci dal bambino…
Ma quali sono i motivi che provocano i comportamenti disattenti?
Tendenzialmente possiamo ricondurre questi comportamenti a tre cause:
CAUSE AMBIENTALI
Quando parliamo di cause ambientali facciamo riferimento all’abitudine che il bambino ha nell’avere un atteggiamento attento. Svolgere sin da piccoli attività che richiedono di concentrarsi su uno stimolo e farlo per un certo periodo di tempo facilitano lo sviluppo della capacità di non distrarsi. Ci basti pensare ad esempio ai libri illustrati per bambini: sfogliare un libro è un attività che richiede alcuni prerequisiti dell’attenzione quali rimanere seduti, orientare il corpo verso il libro, manipolarlo e osservarne i dettagli seguendo un certo ordine. Svolgere attività di questo tipo dà al bambino la possibilità di imparare come si sta attenti e al contrario, averne svolte poche, sottrae al bambino la possibilità di impararle.
CAUSE NEUROPSICOLOGICHE
Le cause neuropsicologiche dell’attenzione sono da ricercare in una fragilità a livello cerebrale. I nuclei regolatori dell’attenzione si trovano prevalentemente nella corteccia prefrontale e un loro alterato funzionamento può condurre ad un alterazione delle capacità attentive. In questo caso la capacità attentiva del bambino risulta limitata per cause organiche.
CAUSE EMOTIVE
In modo sempre più frequente però ci capita di assistere all’influenza che hanno le emozioni sulla
capacità di rimanere attenti e concentrati. Quando siamo in uno stato emotivo molto intenso la nostra capacità di rispondere alle richieste dell’ambiente diminuisce. Nei bambini le strategie di autoregolazione delle emozioni sono molto meno evolute di quelle degli adulti, per cui l’intensità delle emozioni e la scarsa consapevolezza emotiva sono dei fattori che possono generare difficoltà.
Immaginiamo ad esempio le emozioni come un fortissimo mal di testa, così forte che quando scoppia ci impedisce di leggere, scrivere o di fare qualsiasi cosa vorremmo fare. Così un bambino che si sente molto insicuro potrebbe aver bisogno di distrarsi per evitare di confrontarsi con un compito difficile, o ancora un bambino ansioso potrebbe aver bisogno di muoversi spesso, non riuscendo a mantenere un “atteggiamento attento e concentrato”.
In conclusione
Valutare le capacità attentive in età evolutiva richiede molta esperienza, poiché come abbiamo visto non è sempre immediato comprenderne la causa. Lo stesso comportamento potrebbe sottendere
motivazioni diverse.
Tramite la collaborazione di diverse figure professionali e un’accurata valutazione testologica è
possibile identificare i comportamenti disattenti e comprenderne la loro architettura anche se
questo, nemmeno a dirlo, richiede una certa… attenzione!
Dott. Edoardo Visconti
Neuropsicologo e Tutor dell’apprendimento
***
Se hai bisogno di una prima valutazione o di avere maggiori informazioni, contattaci, siamo pronti ad ascoltarti.
Tel. 324.8028707 – 06.55136046 | info@centrochiavedivolta.com