Le “Super Famiglie Down”

Le “Super Famiglie Down”

Oggi con molto piacere condivido con voi alcune semplici riflessioni, scaturite dal lavoro e dal contributo che, lavorando per tanti anni in un centro riabilitativo, ho ricevuto da molte famiglie con figli con sindrome di Down.

Tutti oramai sanno che la sindrome di Down è un’alterazione del cromosoma 21, che comporta una serie di caratteristiche che si possono incontrare nelle persone che ne sono portatrici.

Nel lavoro terapeutico con i genitori dei bambini e dei ragazzi con sindrome di Down, spesso mi sono ritrovato a chiarire, a me stesso prima ed ai genitori dopo, che è sempre molto complicato conoscere qualcuno che spesso etichettiamo dietro ad una diagnosi prestabilita. Con questo non voglio dire che non sia utile ai fini della comprensione e della cura una diagnosi clinica, ma semplicemente che dovremmo sempre fare attenzione alla persona che c’è dietro ad un’etichetta, e non all’etichetta stessa.

La diagnosi ci aiuta a chiarire quali potrebbero essere i limiti che potremmo incontrare nel relazionarci a lui o a lei, a capire come modulare le nostre aspettative su quel bambino o quel ragazzo adolescente, ed a cercare di rispettare la persona nella sua interezza così da non costringerla, magari anche inconsciamente, a seguire più le nostre aspettative che le sue reali potenzialità.

Lavorare con le persone down e le loro famiglie

Mi ricorderò sempre che un giorno, oltre 20 anni fa, una coppia di genitori mi disse: “Sa dottore, i Down (riferendosi al figlio) sono così…”.  Questa affermazione mi fece riflettere molto, così mi soffermai per qualche secondo a pensare. Capii allora che io non sapevo proprio cosa mi stesse dicendo rispetto “ai Down”, ma avevo molto più chiaro che cosa potevamo dire io e loro, su E. quel ragazzo che era proprio il loro figlio.

Da quel momento, ho sempre avuto chiaro, e questo è il pensiero che vi vorrei lasciare “in regalo”, che prima di pensare ad un bambino, ad un ragazzo o ad una persona “Down”, sarebbe proprio fondamentale, pensare alla persona ed alla sua specificità, come Massimo, Francesco, Daniele, Edoardo, Alessia, Marta, Erica, Fabrizio…

Dott. Massimo Olivieri
Psicoterapeuta e Direttore del Centro “La Chiave di Volta”

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